Nell’attesa che escano quelli sull’era della Resistenza, ecco qui un piccolo riassunto dei quattro numeri sugli eroi che compongono Age of Republic: Anakin, Obi-Wan, Padmé e Qui-Gon Jinn.

Age Of Republic: Anakin Skywalker

Corvair Sector

Ad Anakin viene affidata la missione di distruggere una fabbrica di droidi sulla terza luna di Kudo. Deve attaccare in fretta perché i rinforzi separatisti stanno arrivando. Alla riunione strategica,  Anakin si stupisce di quanto sia alta la stima di vittime per la missione. Gli viene detto che la fabbrica non è ancora completamente automatizzata e parecchi locali ci lavorano. Anakin ricorda che il pianeta non ha preso posizione nella guerra e non è d’accordo col far saltare tutto indiscriminatamente, anche perché sono solo lavoratori, non soldati. Ma l’ammiraglio Yularen non vuole sentire ragioni, farli evacuare darebbe il tempo ai separatisti di intervenire.

Viene mandato Obi-Wan a parlare con Anakin. Quest’ultimo pensa subito di essere stato estromesso dalla missione perché ha discusso gli ordini, ma rimane convinto che i Jedi devono salvare vite, a discapito della guerra.

Anakin fa di testa sua ovviamente e di nascosto scende sul pianeta con R2-D2. Scopre amaramente che la gente all’interno della fabbrica non sono lavoratori, ma schiavi, e passa all’azione. Il Jedi riesce a liberarli e insieme sconfiggono i droidi che volevano sedare la rivolta.

Tornati sulla Resolute, Obi-Wan rivela che era una trappola dei separatisti sin dall’inizio. Essi avevano fatto arrivare apposta alla Repubblica l’ubicazione della fabbrica e contavano che venisse distrutta completamente, schiavi compresi. La notizia che la Repubblica avesse ucciso indiscriminatamente li avrebbe aiutati a convincere altri pianeti ancora neutrali a unirsi ai separatisti nella guerra. Grazie a Anakin questo, fortunatamente, non era successo.

Commento: Non c’è che dire, Anakin ha avuto un cuore molto generoso. Peccato…

Age Of Republic: Qui-Gon Jinn

B’rin

Qui-Jon sta proteggendo la Sacerdotessa degli Alberi dall’attacco dei nemici. Appartengono al clan oppositore del Metallo e vogliono tagliare gli alberi, ma lo possono fare solo se a sacerdotessa dà il permesso. O se muore… per loro non c’è differenza. Non trovando un accordo, Qui-Gon porta via dalla battaglia la sacerdotessa.

Coruscart

La sacerdotessa vuole che Qui-Gon faccia fuori tutti i suoi oppositori perché lo crede è dalla sua parte, ma Qui-Gon le rammenta che non è lo scopo dei Jedi agire così e che lui ha solo difeso la sua vita. Più tardi Qui-Gon si confida con Yoda. Il fatto che la sacerdotessa (e tantissimi altri) ormai vedono i Jedi solo come soldati e grandi guerrieri lo turba molto. Yoda condivide la preoccupazione di Qui-Gon: i Jedi sono visti come soldati al servizio della politica e il fatto che il Tempio Jedi sia lì nella capitale è parte del problema.

Qui-Gon parte con la sua nave, sperando che la Forza lo guidi. E sembra farlo perché il maestro arriva ad un pianeta stupendo, pieno di Forza e apparentemente innocuo. Qui viene attirato in un luogo pieno del Lato Oscuro, e come altri Jedi prima di lui, entra nella grotta e l’affronta. In una visione distorta, vede la morte di tutti i Jedi. Qui-Gon poi si stupisce di come in un posto così stupendo, pieno di Luce, abbia anche una così profonda oscurità. Capisce come sia importante l’equilibrio.

Tornato su Coruscart, Qui-Gon suggerisce alla sacerdotessa degli alberi di trovarsi degli alleati nella sua lotta, perché i suoi oppositori l’hanno già fatto. La sera, con Yoda. Qui-Gon riflette su come l’arroganza dei Jedi può portare al Lato Oscuro, ma che anche la troppa rigidità potrebbe essere un vero problema. L’equilibrio è la chiave di tutto.

Commento: Qui-Gon aveva già capito tutto sull’equilibrio.

Age Of Republic: Padmé Amidala

Coruscant

Anakin vorrebbe scortare Padmè nel suo viaggio su Duro, ma lei gli ricorda che ha altri doveri e non può fare la sua guardia del corpo sempre. I due si baciano e una delle ancelle arriva a interromperli per annunciare che la nave della senatrice è pronta. Anakin cerca subito scuse, ma Padmé lo tranquillizza dicendogli che Motee sa cos’è la discrezione.

Padmé ha mentito a Anakin sulla destinazione del viaggio. Non è un tranquillo pianeta alleato, ma un pianeta neutrale che Padmé cercherà di portare dalla parte della Repubblica. E’ la vicinanza di Anakin a Palpatine che ha portato Padmé a mentirgli, non vuole che il cancelliere si intrometta.

Clabron

Arrivate sulla piattaforma di atterraggio Padmé, Dorméé e Metéé non vengono accolte da nessuno e anzi un cecchino gli spara addosso. Dorméé viene ferita e Padmé chiede di aprire le porte per trovare riparo. I claboriani, dopo parecchie insistenze, li fanno entrare e Padmé scopre che il cecchino ha ferito a morte il primo ministro che era andato lì ad accoglierla.

Padmé riesce a prendere il cecchino e conquistare l’amicizia dei claboriani. Non è detto che che staranno dalla parte della Repubblica, ma il discorso di Padmé, tutto rivolto alla ricerca della pace sembra almeno renderli propensi.

Commento: le ancelle di Padmé che fanno gossip sui due sono il massimo.

Age Of Republic: Obi-Wan Kenobi

Coruscant – Tempio Jedi

Obi-Wan medita col giovane Anakin accanto a lui. Obi-Wan è orgoglioso dei suoi progressi, ma c’è qualcosa che lo mette a disagio. Pensa come non aveva mai pensato di prendere un padawan così presto e si rammarica del fatto che non c’è più Qui-Gon che possa dargli dei consigli.

Mentre rimugina, arriva una missione dall’Ordine dei Jedi: deve andare su Dellanor (Orlo mediano) a recuperare un antico holocron Jedi. Anakin non vuole che il suo maestro vada via ancora. Obi-Wan gli dice che continuerà il suo addestramento con Yoda e Anakin si lamenta che vorrà dire farlo insieme ai bambini piccoli e lui è già molto più avanti.
Obi-Wan si sente un fallimento come maestro. Inquieto, va nella biblioteca Jedi per cercare notizie sul pianeta Dellanor e lì incontra Yoda che gli chiede se porterà con sé Anakin. Obi-Wan non pensa che il ragazzo sia pronto e Anakin si ritrova nella classe dei piccoli, in un angolo, terribilmente annoiato. Yoda sembra spronare Obi-Wan a portare con sé Anakin in missione e lui si stupisce perché il vecchio maestro si era opposto all’addestramento di Anakin, dato che era troppo “vecchio”. Yoda gli ricorda che un Jedi addestrato male è un pericolo per sé stesso e per gli altri. Obi-Wan parte portando anche Anakin e durante il viaggio pensa a come Anakin non è padawan come gli altri e non va bene tenerlo chiuso nel tempio Jedi.
Sulla nave, Anakin chiede al maestre se si ricorda la sua vita prima di essere padawan, ma Obi-Wan dice che non se lo ricorda perché i Jedi lo hanno portato ad addestrare che era molto piccolo. Anakin è un po’ sconsolato, Obi-Wan è legato ai Jedi da tutta la vita ed era destinato ad essere un Jedi… non come lui che è stato uno schiavo. Si chiede se è per questo che il consiglio non voleva che fosse addestrato. Obi-Wan cerca di consolarlo, dicendogli che Qui-Gon l’aveva scelto come studente. Ma questo non rassicura Anakin che invece ribatte col fatto che con la sua morte, Obi-Wan era stato costretto a succedergli.
Arrivati su Dallenor, gli archeologi confessano di avere un problema di pirati. Mentre Obi-Wan controlla l’Holocron, Anakin viene incaricato di dare un’occhiata in giro. Non passa molto finché Anakin torni indietro dal maestro gridando che i pirati li stanno attaccando.
Attirati dalla prospettiva di un tesoro, i pirati attaccano e riescono anche a prendere Anakin. Ma lui si difende prontamente, scagliando pietre (che controlla con la Forza) sui suoi aggressori.
Più tardi Anakin si scusa per essersi fatto cogliere di sorpresa e pensa che forse Obi-Wan ha ragione e che non è pronto. Obi-Wan però gli dice che forse era lui che non era pronto e che non era Anakin che era stato rifilato a lui, ma il contrario. I due capiscono che devono imparare di più a collaborare insieme. Obi-Wan fa il primo passo e gli lascia pilotare la nave, mentre si ripromette di non deluderlo e fallire come maestro.

Commento: il finale è fatto apposta per farti venire il magone. Obi-Wan non riuscirà a mantenere la promessa.