The Rise of Kylo Ren #4

RIASSUNTO:

Luna mineraria di Mimban

Un gruppo di minatori è preso in ostaggio e minacciato da Ren e i suoi Cavalieri: stanno cercano un artefatto emerso dagli scavi. Ren vorrebbe passare subito alle maniere forti ma Ben interviene. Leggendo nella mente del minatore, scopre dove hanno nascosto l’oggetto, usando una variante del mind trick Jedi che gli ha insegnato Snoke e che sperimenta per la prima volta. Nonostante l’informazione sia corretta, Ren decide di massacrare i minatori, ma Ben protesta: Ren gli aveva detto che li avrebbe risparmiati. Ren non si ferma davanti a nulla e, mentre i Cavalieri fanno fuori la poca resistenza offerta dai minatori rimasti, dice a Ben che comincia a dubitare della sua adeguatezza. Deve cominciare a dimostrare di essere uno di loro.

Mentre entrano nella colonna principale della miniera, Ren e Ben vedono Tai e Voe. Mentre Voe cerca di difendere i minatori da Ren, Tai decide di far ragionare Ben. Tai dice a Ben che è riuscito a capire dov’era grazie alla Forza e alla loro vicinanza. Ben risponde che ormai è troppo tardi nonostante i tentativi dell’amico di dirgli che è ancora in tempo per non voltare le spalle alla luce e cambiare direzione. Ogni sentiero può essere percorso in entrambi i sensi.

Tai cerca di fargli capire che può esserci molto peggio sul sentiero dell’oscurità e che anche se ora gli sembra di essere in balia degli eventi, ogni passo che fa alla fine è una sua scelta.

Ben confessa tutto il suo dolore “Scelta? Non ho scelta. Non l’ho mai avuta. Anche per il mio nome non c’è scelta. La Luce e l’Oscurità mi reclamano dal momento stesso in cui sono nato.”  e poi “Che sia Luke Skywalker o Snoke, nessuno dei due mi vede come una persona. Sono solo un’eredità, una serie di aspettative.”

Mentre il combattimento si sposta in una grotta a fianco del condotto principale, Tai continua a dirgli che c’è sempre speranza, che nessun sentiero è per sempre e che lui può sempre spendere il resto della sua vita a cercare di portare Luce nella Galassia. Tai gli propone di combattere insieme contro i Cavalieri di Ren. Ben disarma Tai. Il Jedi, in ginocchio, si appella all’amico, chiedendogli di essere l’uomo che lui conosce.

Ben è sorpreso, forse tentato, ma improvvisamente il collo di Tai viene girato all’indietro e il ragazzo cade a terra morto. Ben si volta e accusa Ren di averlo ucciso. Ren non nega e anzi, gli dice apertamente che lui non è così pronto come Snoke gli aveva detto, perché fa resistenza a ogni singolo passo. Ren si toglie il mantello, pronto a uccidere Ben. 

Ben non si fa prendere di sorpresa e attira, con la Forza, la spada laser di Tai. Con entrambe le spade laser azionate, Ben attacca Ren. Ren lo provoca sminuendo la sua abilità nel combattere un vero duello, mentre Palpatine sussurra a Ben di cedere e accettare chi avrebbe sempre dovuto essere.

Mentre cadono giù lungo la colonna della miniera, Ben risponde alle accuse di Ren di essere uno dei tanti ‘speciali’, rifiutando quella etichetta. Se non è nessuno di speciale, allora può fare quello che vuole. E ciò che vuole è dare a Ren ciò che gli ha più volte richiesto: una buona morte. Ben uccide Ren, completando la sua discesa nel Lato Oscuro. Tanti, nella Forza, sentono questo passaggio: Snoke, Leia, Palpatine e anche Rey.

Voe è sul fondo della miniera e si ritrova ai piedi di Ben, senza spada. Ben le dice che ormai non ci sono più Jedi in grado di addestrarla, quindi perchè vivere? Ben, con la spada laser di Ren, uccide Voe. I Cavalieri di Ren si inginocchiano attorno al loro nuovo capo.

Sulla Night Buzzard, Ben apre la sua spada laser per estrarne il cristallo kyber. Una volta preso in mano, Ben immette nel cristallo tutto il suo dolore, rabbia e paura facendolo sanguinare.

Il cristallo, ora rosso, viene rimesso a posto. Il ragazzo accende la spada laser, ma dall’elsa esce una scintilla e il plasma rosso si spegne improvvisamente. Ai due lati dell’impugnatura vengono aggiunte due estremità. Mentre una voce gli chiede “Qual’è il tuo nome?”, la spada di Kylo Ren viene accesa per la prima volta.

COMMENTO:

Questo fumetto, che ci ha accompagnato sin da Dicembre, si conclude qui. E’ il capitolo che porta a compimento il percorso nell’Oscurità del giovane Ben Solo e lo fa con molto dolore e qualche citazione e omaggio.

Tutto è ambientato sulla Luna di Mimban.

Mimban è il pianeta fangoso su cui vediamo combattere Han Solo una volta arruolato nell’Impero in Solo: A Star Wars Story. Per Han, Mimban è un punto di svolta importante perché incontra Chewie e entra a far parte della gag di Beckett, abbracciando quella vita di espedienti che tutti conosciamo bene. Per Ben è lo stesso, sulla sua luna, abbraccia il Lato Oscuro e diventa capo dei Cavalieri di Ren.

L’artefatto che Ren cerca viene chiamato mindsplinter. E’ un qualcosa che non si era mai visto nel canone e che, alla fine della storia, non ci viene detto cos’è. Alcuni però ci vedono un ‘omaggio’ a uno dei primissimi libri dell’universo espanso di Star wars (ora Legend) Splinter of the Mind’s Eye (La gemma di Kaiburr in italiano) del lontano 1978.

—-(Piccola parentesi universo espanso/Legend/non più canone)—-

Per chi di voi non ha mai sentito parlare di questo titolo, c’è da dire che è un libro abbastanza famigerato. E’ stato scritto prima di L’impero colpisce ancora e prima della decisione di far diventare Luke e Leia fratello e sorella. Qui Alan Dean Foster aveva un po’ immaginato il seguito di Star Wars pensando che Harrison Ford non sarebbe più tornato nel ruolo di Han. (e infatti nel libro non viene nominato mai) Per questo tra Luke e Leia, c’è una imbarazzante tensione sessuale. (abbastanza noto il brano in cui Luke si sente “chiamato” dalla bocca socchiusa di Leia mentre lei dorme).

I due ragazzi sono bloccati proprio su Mimban e affrontano una serie di avventure insieme. L’oggetto misterioso che dà il titolo al libro è un cristallo Kaiburr. Un artefatto potentissimo in grado di moltiplicare per mille volte il potere di un force user e che ha anche il potere di guarire e di far produrre fulmini anche a chi normalmente non sa farlo.

Guarigioni. Fulmini. Ricorda qualcosa, no? Se questa è una frecciatina di Charles Soule a Episodio IX, probabilmente non lo sapremo mai.

—-(… … )—

Torniamo al fumetto.

Questo quarto numero si apre con un piccolo time jump rispetto al numero tre. I Cavalieri di Ren e Ben stanno portando a termine una missione di cui non abbiamo visto nè l’inizio, nè il committente. La storia però riprende in un punto importante. Nel momento in cui c’è da avere un’informazione, vediamo Ben entrare in gioco. C’è subito un rimando a Il Risveglio della Forza e al momento in cui Kylo Ren cerca le informazioni nella mente di Rey, perché qui vediamo Ben usare quella tecnica per la prima volta. Ovviamente è un qualcosa che gli ha insegnato Snoke ed è più borderline del solito trucchetto Jedi.

Ma il mostrare questa tecnica ha un significato diverso dal solo farci vedere l’origine della tecnica. Quello che l’autore ci vuole dire è che Ben cerca di salvare vite, senza esclusione. Nonostante sia con i Cavalieri di Ren, lui non rinuncia a quella parte di Luce che è ancora in lui.

Però questo sforzo di risparmiare vite è proprio l’opposto di quello che Ren (e Snoke) si aspettano da lui. Ren è stanco di aspettare e accusa Ben di non voler essere davvero uno di loro. L’arrivo di Voe e Tai sembra risparmiare Ben delle scomode spiegazioni, ma in realtà sarà proprio la presenza dei due allievi ad essere la goccia che farà traboccare il vaso.

Soule ha ambientato tutto l’avvenimento in una miniera, e durante la storia si scende sempre di più in profondità. E’ una discesa sia fisica che metaforica per Ben.

Nonostante tutto, c’è ancora qualcuno che crede in Ben, ed è Tai. L’amico cerca di far ragionare Ben, pregandolo di tornare sui suoi passi, lui che già nei precedenti numeri aveva intuito il suo tumulto interiore. Ma quello che non è mai riuscito a cogliere è, probabilmente, lo strazio di Ben di essere conteso tra Luce e Oscurità come se fosse una bambola tirata per le braccia. La realtà è che tutto quello che vuole Ben è solo essere sé stesso, senza il peso di tutte le aspettative che si è ritrovato sulle spalle. Ben vuole essere in pace e dato che la Luce non è stata in grado di dargliela, ora la cerca nel Lato Oscuro.

La confessione di Ben a Tai è straziante perché ci fa intuire come abbia accettato il fatto che il suo destino è sempre stato inevitabile.

Soule fa il suo omaggio alla discesa nel Lato Oscuro di Anakin e ai prequel ambientando lo scontro tra Tai e Ben tra la roccia e il fuoco. 

E’ ancora più doloroso il tentativo di Tai di rincuorare Ben e di convincerlo che può tornare indietro e rimediare, spendendo la sua vita nell’aiutare il prossimo e portare la Luce nella Galassia. Perché qualunque buon atto è importante e conta.

Un discorso che sembra solo darci illusioni e dolore, alla luce di Episodio IX, ma che possiamo anche vedere come una porta aperta al possibile ritorno di Ben Solo. A quello che potrebbero avere in serbo per il suo personaggio in futuro. Forse è anche il desiderio di Charles Soule che si intravede in questo fumetto. Solo il tempo ci darà delle risposte.

Non sapremo mai quanto Ben sia stato tentato di tornare indietro con Tai. Il destino ha messo il piede sull’acceleratore e Ren, con l’uccisione di Tai, leva anche l’ultimo dubbio nella mente di Ben.

Con la morte di Tai, Ben ha perso l’ultimo amico che credeva ancora in lui ed è con questo stato d’animo che affronta Ren. E’ crudele come Ren ridicolizzi Ben, dicendogli di essere vissuto troppo protetto da Luke, perché era ‘prezioso’ e ‘speciale’. Questa iperprotezione di Luke e Leia, che hanno cercato di tenerlo lontano dal Lato Oscuro anche mentendo sulle origini del nonno, è stata solo controproducente e egoistica da parte loro. Ben non ha mai voluto tutta la responsabilità del suo nome e sicuramente non si sente ‘prezioso’ o protetto da Luke, non certo quando l’ultimo suo ricordo dello zio è quello del risveglio alla luce della sua spada laser sguainata.

Quello che vuole Ben è liberarsi del nome e dell’eredità di un passato che gli ha solo portato dolore e frustrazione. Ren, involontariamente, gli dà la risposta che cerca. Ren non è nessuno e quindi fa quello che vuole. Ben rinnega il suo essere ‘speciale’ e dice “Gli altri dicono che sono speciale, ma non lo sono. Bene. Così posso fare quello che voglio”

Ben uccide Ren in una caduta libera all’interno della miniera. E’ una discesa nell’oscurità fisica e metaforica. La sua conversione è sentita da tutti quelli strettamente connessi a lui nell’oscurità e nella luce: Snoke, Palpaltine da una parte e Leia e Rey dall’altra. Un equilibrio di angeli e demoni e al centro il povero e sventurato Ben Solo.

Rey è sicuramente la sorpresa più grande, anche se fino a un certo punto. Rey è l’altra parte della diade ed è legata a Ben indissolubilmente. Il loro legame è stato sempre lì, anche se dormiente. Questa apparizione ci fa chiedere se anche Ben/Kylo ha mai avuto sensazioni o visioni di Rey. Se si pensa a Il Risveglio della Forza e a come Kylo sia particolarmente interessato a lei e a come nel romanzo sembra in qualche modo riconoscerla su StarKiller, è probabile che anche Ben fosse cosciente di Rey in qualche modo. Chissà se questo sarà mai esplorato in futuro…

Dopo aver ucciso Ren, Ben è ormai votato all’ombra, al Lato Oscuro ed è diventato il Maestro dei Cavalieri di Ren. Dice a Voe che è un assassino, come già l’aveva accusato di essere. Ben ha l’espressione di chi ha accettato un destino che era inevitabile. Così com’è inevitabile che Voe debba morire per l’unico motivo che ormai i Jedi non esistono più e la sua vita non avrebbe senso.

In un certo senso, Ben è diventato esattamente quello che non voleva essere: uno strumento del destino. Perchè quello che ancora Ben non sa è che il Lato Oscuro non ha niente a che fare con la libertà, ma è una condizione che rende schiavi.

Quando spezza il suo cristallo Kyber, c’è letteralmente il sangue sulle sue mani, il sangue di Ben. Un’altra bellissima metafora di Soule che ci fa vedere come quel “uccidi il tuo passato” vuol dire uccidere Ben Solo. Questo ci viene mostrato con tutte le facce di quelli che avrebbero dovuto sostenerlo e che invece lo hanno in qualche modo tradito: Luke, Leia, Han, Lando, Chewie. E poi c’è il viso di Tai, che personalmente attribuisco più al dolore della sua morte, e alla sua conseguente vendetta, che a altro…

Tutto si conclude con la nascita della caratteristica spada di Kylo e, anche se non viene mai esplicitamente pronunciato, di Kylo Ren stesso. Forse, Soule non ha mai inserito il nome di Kylo all’interno del fumetto come un ultimo messaggio d’amore verso Ben Solo.

Rispetto ai numeri precedenti, questo ci ha riservato meno sorprese, ma il coinvolgimento emozionale è sempre altissimo. Soule è davvero un grande autore ed è stato in grado di dare il giusto valore al personaggio di Ben. Per me è ancora inaccettabile che abbiamo relegato una così importante storia di origine, ad un fumetto, come fosse un qualsiasi personaggio di contorno.
La soddisfazione di vedere le vendite di The Rise of Kylo Ren battere record è impagabile e sicuramente è un segnale inequivocabile sull’indicare dove risiedono le simpatie della gran parte dei fans. Questo è un segnale serio e quantificabile, molto più del volubile e schizofrenico umore che si può seguire sui social. 

Sono sicura che questa non sarà l’ultima avventura che leggeremo del nostro beneamato, ma sfortunato, Ben Solo. Speriamo solo di riverdelo molto, molto presto.

Potrebbero interessarti anche...