STAR WARS, LA FIABA, IL MONOMITO E L’OMBRA JUNGHIANA

Ciao a tutti i followers,

come promesso, volevo lasciare il mio contributo per chiarire, a chi
è interessato, cos’è Guerre Stellari e cosa possiamo aspettarci
dai prossimi due film della nuova trilogia.

Prima di tutto, Star Wars non è altro che una fiaba, un racconto per
bambini (come ama definirlo il suo creatore, George Lucas, insieme a
tutta la Lucasfilm), quindi, per comprenderlo al meglio, dobbiamo
ragionare i base ai cosiddetti “archetipi” proposti nei secoli
dalla tradizione mitologica e folkloristica alla base del genere
fiabesco.

Come sono strutturate le fiabe? Perché questi racconti si trovano in
tutte le culture da millenni e sono universalmente apprezzate da
tutti? Semplice, i racconti in questione “toccano” da vicino i
grandi temi di psicologia analitica, ovvero il conscio e l’inconscio,
la luce e il lato oscuro, la notte e il giorno, il bianco e il nero,
lo yin e lo yang e via dicendo.

Le fiabe, solitamente indirizzate ai bambini, sono strumenti utili a
dare un assaggio delle difficoltà della vita, attraverso metafore,
allegorie e tutti gli altri tropi, a chi si appresta all’età
adulta ed il concetto fondamentale risiede sempre nell’equilibrio
fra conscio e inconscio
(la maschera che indossiamo e
la nostra parte più nascosta della nostra psiche
) e animus e anima (dentro di noi abbiamo sia una energia maschile che una femminile e quindi ogni uomo ha in sé un lato femminile e ogni donna ha in sé un lato maschile)

. Qui entra in gioco
la cosiddetta “ombra” junghiana. L’ombra non è altro che una
parte del nostro inconscio, in cui vengono immagazzinate le nostre
emozioni che reprimiamo, incluse le tendenze (purtroppo umane) a fare
violenza, ad odiare etc. Più reprimiamo, più l’ombra diventa
vasta, quindi si crea un forte squilibrio fra moralità e amoralità.
Nel genere fiabesco, l’Ombra è rappresentata dall’antagonista,
l’eroe caduto in disgrazia, può anche trovarsi sotto forma di
drago o demone. L’Ombra è quella parte di noi che dobbiamo
riconoscere ed integrare poiché senza di essa non saremo completi.
La risposta risiede nell’equilibrio.
La base di Guerre Stellari è
proprio questa ed è attraverso questi cosiddetti archetipi che si
definiscono le dinamiche che saranno centrali nel corso del racconto.
Esempio: quando Luke ha smesso di odiare il padre, ovvero dopo aver
accettato il proprio lato oscuro e aver imparato a gestirlo, ha
raggiunto la libertà di vivere, in equilibrio ed in piena
emancipazione dalla figura genitoriale.

Ecco perché all’inizio di ogni trilogia, gli eroi (e ora l’eroina)
sono essenzialmente bambini, ingenui ma forti, che si accingono alla
scoperta dell’ignoto a dell’avventura che li aspetta.

Cosa è necessario affinché l’eroe o l’eroina conquistino la
libertà di vivere? Ovviamente l’incontro, lo scontro, la
realizzazione e l’accettazione della propria controparte.

Durante il corso del ‘900, un saggista e storico delle religioni e
mitologie, Joseph Campbell, studiò un modo per connettere i pensieri
comuni delle storie mitologiche di tutte le culture alla psicologia
analitica Junghiana ed è stato proprio grazie a lui che adesso
possiamo praticamente verificare i diversi passaggi narrativi di cui
Guerre Stellari è fatto. Basta dare un’occhiata al “viaggio
dell’eroe”, conosciuto anche come Monomito o “eroe dai mille
volti”. Tutto il percorso dei protagonisti (maschili) in un grande
cerchio.

image

Come specificato in precedenza, questo modello è applicabile
solamente agli uomini, quindi memorizzatelo bene per Ren 😀

Se avete dimestichezza e riuscite ad associare i passaggi narrativi
al film, vi renderete conto che per lui sta per iniziare il secondo
atto e il suo viaggio inizia direttamente dal “first threshold”,
ovvero dalla prima soglia.

Giusto per far chiarezza, evidenzierò alcuni punti salienti:

final test, Snoke gli chiede di portare a termine la
prova finale, il confronto col padre;

approach to the inmost cave, ovvero il momento in cui
si trova a parlare delle sue paure più profonde davanti all’elmetto
di Vader, la paura del richiamo della luce, di non essere all’altezza
e gli chiede di mostrargli il potere del lato oscuro;

meeting the shadow self, the goddess,
Ren incontra l’eroina che è
palesemente la fonte di attrazione per lui, the goddess, la Dea. Per
motivi di  desiderio e per mostrarsi a quella che ai suoi occhi, è
la donna della sua vita, per la prima volta vediamo il suo volto. Le
maschere in Star Wars hanno un significato molto importante.
Momento catartico, Sacred Marriage,
il protagonista ha davanti la sua anima junghiana, che, se deciderà
di unirsi a lui, insieme formeranno una coppia di puro e
incondizionato amore, lo yin che si unisce allo yang (io direi di
mettere una croce su Rey Skywalker, voi che dite?);

at onement with the
Father
: il confronto con
Han;

Finding love in the
underworld
: trovare l’amore
negli inferi (doppia croce sulla parentela, no?), il momento in cui
Rey chiama la spada del legittimo erede Skywalker. La
Forza fa capire a Ren di aver scelto e non avrà la spada fin quando
non ne sarà degno;

dismemberment,
harrowing of the soul
: lo
smembramento, Rey lo ferisce gravemente, e lo strazio dell’anima,
Ren si rende conto che a causa della sua scelta, ha momentaneamente
perso l’amata. La cicatrice sarà molto importante e ne parlerò in
un’altra occasione.

Ora
passiamo all’eroina e non possiamo usare lo stesso schema, ma
dobbiamo usarne un altro. Tranquilli, sarò breve 😀

image

Per Rey iniziamo dal principio, da
quell’AT-AT che lei chiama casa, in cui immagina un’altra vita,
di riconciliarsi con la famiglia che, per motivi ancora ignoti,
l’hanno abbandonata a se stessa. Soffre la solitudine e Ren, da suo
bravo lato oscuro, se ne accorge subito (vedi scena
dell’interrogatorio, su cui spero di scrivere qualcosa a parte).
Per caso incontra un droide e
il suo aiutante, Finn (Hooks and sidekicks) ed insieme, poiché
fuggitivi dal Primo Ordine, la spingeranno all’avventura (Call to
the adventure
). Dopo essere momentaneamente usciti dai radar del
Primo Ordine, incontrano Han Solo, figura mentoriale. Sentire Han
Solo che parla della Forza fa sempre uno strano effetto, soprattutto
quando dice qualcosa che mi ha subito colpita: la Forza? Quella magia
che tiene in equilibrio il lato oscuro e la luce? Il bene e il male?
È tutto vero (non suona tanto yin e yang?). Da buon mentore,
provvede che l’eroina sia armata e le dà la sua pistola. Dopodiché
incontrano Maz, il messaggero, quel personaggio che spinge l’eroina
a non fermarsi, ad andare avanti perché “the belonging you seek is
not behind you, it is ahead”, ciò che cerchi non è dietro di te
(nel tuo passato) ma davanti (nel futuro). A questo punto, qualsiasi
eroe rifiuta la chiamata, ovvero la responsabilità (refusal of the call). Luke rifiuta
dicendo che deve andare a prendere i convertitori di potenza, Rey non
vuole saperne niente della spada.

Dopo aver avuto visioni strane nel
toccarla, Rey fugge nella foresta di Takodana (attenzione
al significato delle foreste nelle fiabe!) e qui inizia la vera
prova, la sfida dell’eroina (crossing the threshold: test and trials) . Se per lui c’è il Matrimonio Sacro,
per lei c’è la Morte (tranquilli, non è una morte vera, è solamente un’allegoria), l’eroina viene rapita e si risveglia in un
ambiente freddo, sterile, privo di vita dove viene messa faccia a
faccia con la sua designata Ombra. L’eroina
solitamente rimane esterrefatta dai tratti del suo momentaneo
antagonista, anche da parte sua c’è una certa attrazione. In
futuro vorrei parlare di questa scena, perché ha un significato
molto particolare e dobbiamo scomodare anche alcuni miti.

L’eroina risponde finalmente
alla chiamata e afferra la spada nel bosco della Starkiller, inizia
la danza, coreografia bellissima, sempre basata sul concetto di yin e
yang (tema prorompente del film), se ci fate caso, fanno la stessa
cosa a specchio, uno prende l’energia dall’altro, un inseguirsi perpetuo fra energia positiva e negativa, fino al ciglio
del burrone. Qui l’eroina “sposa il suo animus”(wedding the animus), quando lui si
propone come maestro della Forza, lei non dice no, lei prende
letteralmente la sua energia negativa e la usa per smembrarlo. Ormai
ha accettato, non può sfuggire alla fonte del conflitto che, prima o
poi, vedrà sotto una luce diversa ed inizierà a volergli bene per
passare definitivamente all’età adulta.

È chiaro che sia stata definita LA
dinamica di questa trilogia e sicuramente nel prossimo sarà ancora
più centrale. Vi ho voluto lasciare questo riassunto dei punti
principali, la prossima volta andremo
ancora più a fondo, se vi va. Fatemi sapere i vostri pareri nei
commenti 🙂

Fine I parte

Potrebbero interessarti anche...