I TRE GRANDI CONFLITTI FIABESCHI

Ora che abbiamo riassunto in
breve cos’è Guerre Stellari e come funziona, possiamo continuare
la nostra analisi delle 3 grandi relazioni stabilite nel corso dei
secoli in questi racconti popolari. Questi conflitti hanno in comune
sempre lo stesso concetto, ovvero rappresentano, attraverso allegorie
e metafore, il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Rapporto Madre/Figlia

Forse la più antica delle
dinamiche fiabesche, queste storie ruotano intorno al rapporto
(spesso apparente e ingannevole) tra una ragazzina ed una figura
materna. La ragazza solitamente è nubile o una principessa. La
figura materna è una strega, gelosa della bellezza e giovinezza
della ragazza. La ragazza, per diventare donna dovrà vincere e
dominare l’Ombra della madre.

Alcuni esempi noti di questa
dinamica sono:

  • La bella addormentata (Aurora
    e la Regina);

  • Biancaneve (Biancaneve e la
    Regina);

  • La sirenetta (Ariel e la
    Strega del mare);

  • Cenerentola (Cenerentola e la
    matrigna);

  • Rapunzel (Rapunzel e la
    Strega);

  • Alice nel paese delle
    meraviglie (Alice e la Regina di Cuori);

  • Matilda sei mitica (Matilda e
    la Preside Trinciabue);

  • Il Mago di Oz (Dorothy e la
    perfida strega);

  • The Hunger Games (Katniss e
    Coin).

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Rapporto Padre/Figlio

Non
è altro che la versione “maschile” del rapporto Madre/Figlia,
queste storie sono state
create appositamente per
il pubblico dell’altro sesso. Molte di queste sono moderne, in
antichità queste storie venivano raccontate per mettere in
avvertimento le giovani ragazze, non erano
storie di intrattenimento. Gli scrittori quindi iniziano a distorcere
l’archetipo originale per rendere partecipi anche gli uomini. Anche
qui gli eroi vengono messi a confronto con un uomo anziano o con una
presenza maschile. Alcune volte i
vecchi anziani hanno
ucciso il vero padre dell’eroe (ricordate quando Luke su Bespin
dice a Vader:” Obi-Wan mi ha detto tutto, tu hai ucciso mio padre!”
e la conseguente, famosissima rivelazione?), anche qui l’eroe deve
dominare il padre per diventare un adulto. A volte capita che il
padre abbia interessi amorosi comuni al figlio (es. Aladdin e Jafar).

Esempi:

  • Peter Pan (Peter Pan e
    Capitan Hook);

  • Ciclo Arturiano (Arthur e
    Mordred);
  • Amleto (Amleto e Claudio);
  • Star Wars, trilogia originale
    (Luke e Vader);
  • Star Wars, trilogia prequel
    (Anakin e Palpatine);
  • Star Wars, trilogia sequel
    (Ben Solo e Snoke);
  • Il Signore degli Anelli
    (Frodo e l’Anello/Sauron);
  • Harry Potter (Harry e
    Voldermort);
  • Aladdin (Aladdin e Jafar);
  • Il Re Leone (Simba e Scar).

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Nella sua essenza, Guerre
Stellari
non ha mai avuto una complicata struttura narrativa, ma usa
questa dinamica eroe/cattivo per esplorare in chiaro modo la vera
natura di ciò che è buono e ciò che è cattivo, la dinamica fra
Luce o Oscurità, della giovinezza e dell’esperienza alla vita.

Dopo aver visto “Il
risveglio della Forza”
, mi pare palese che non ci troviamo davanti
a nessuna di queste categorie (concordate?). Rey e Ren sono su due
fazioni opposte, eroina e giovane dannato, non c’è niente di ciò
che abbiamo visto fino ad ora, quindi cosa stanno cercando di
suggerirci? Molte persone (me inclusa) credono che ci stiano mettendo
verso la  direzione più famosa di tutte: La Bella e la Bestia.

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LA BELLA E LA BESTIA

La
Bella
e la Bestia è forse la storia più famosa anche se è vecchia di
migliaia di anni. La traiettoria è un rovescio delle
dinamiche padre/figlio e
madre/figlia, e, l’opposto che completa l’eroina non è altro che
un giovane
smarrito di bell’aspetto
che, per colpe sue e/o genitoriali, è stato punito con la dannazione
del Lato Oscuro. La bestia solitamente non è il vero cattivo (è
chiaro che il burattinaio sia Snoke) ma un eroe tragico, un antieroe
che è pronto alla redenzione grazie all’influenza positiva
dell’eroina. Molto spesso, non solo viene utilizzato come opposto
all’eroina, ma anche come interesse amoroso.

Come
ripeto spesso, in questo genere di storie, affinché l’eroina
maturi, deve dominare la Bestia (ovvero quella sua parte inconscia
che reprime: il trauma dell’abbandono, l’assenza di una guida
genitoriale, la solitudine etc.), vincerla con la compassione, la
comprensione e attraverso l’amore, non eliminarla o continuare a
respingerla. Solamente in questo modo può spezzare l’incantesimo e
liberarlo (e quindi accettare e trasformare il proprio
lato oscuro in qualcosa di positivo).

Esempi:

  • La
    Bella e la Bestia (Disney);
  • Le
    Mille e una Notte (Scheherazade e Shahryar);
  • Buffy
    l’ammazza vampiri (Buffy e Spike);
  • Doctor
    Who (Rose e il Dottore);
  • Il
    Castello errante di Howl (Sophie e Howl);
  • Avatar:
    the Last airbender (Aang e Zuko- rara dinamica rimasta platonica).

La Bella

Una
sensitiva alla Forza latente abbandonata in giovanissima età, Rey
cresce rovistando fra i
relitti di antiche battaglie, aspettando che
la famiglia torni a prenderla. La sua esistenza solitaria cambia
quando incontra un ex stormtrooper, Finn. I due diventano subito
alleati e scappano insieme dai servi del Primo Ordine. Per scappare
da Jakku, usano l’amato, vecchio pezzo di ferraglia, il
Millennium Falcon e la loro evasione li conduce subito verso i vecchi
eroi della Resistenza, Han Solo, Leia Organa e Chewbacca. Instaura da
subito un rapporto genitoriale con loro, eredita il Millennium
Falcon, ha l’amicizia di Chube e viene chiamata dalla Spada di
Anakin
, cosa che fa pensare ad un futuro addestramento da parte del
Maestro Jedi Luke Skywalker.

Rey è la classica Bella, la
quintessenza dell’eroina della fiaba moderna. È sola, persa ed
affranta ma anche coraggiosa, leale e avventurosa. È un’orfana
umile, coi piedi ben piantati a terra, costretta a lavorare in
povertà per procurarsi un po’ di cibo. È una “nessuno”
destinata alla gloria da eroina, come archetipo comanda. Come ogni
ragazzina, si appresta ad affrontare il passaggio alla maturità.

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Il fatto di essere
classificata come ragazzina, non vuol dire che sia una “damigella
in pericolo da salvare” o debole, un personaggio femminile creato
per assolvere i peccati dell’antagonista ma può assolutamente
aiutarlo con la sua positività. La Bestia dovrà fare ammenda,
espiare per la sua stessa salvezza. Il ruolo dell’eroina non è un
insulto al femminismo.

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La Bestia

Kylo Ren è il figlio caduto
in disgrazia di Han Solo e Leia Organa, intrappolato dall’infanzia
dal misterioso Snoke, testa del Primo Ordine. È stato manipolato per
tradire la sua famiglia e per abbandonare il sogno di Luke Skywalker
nel ripristinare l’Ordine Jedi, conquistandosi il soprannome di
“Jedi Killer”. Considerato un punto focale tra Lato Oscuro e
Luce, negli anni ha sviluppato una malsana ossessione per il nonno
materno, Darth Vader. È disceso nel Lato Oscuro, apprendista di
Snoke, nonché leader degli enigmatici Cavalieri di Ren; ciò
nonostante, non è mai riuscito ad eliminare quel po’ di Luce che è
ancora in lui.

Kylo Ren è sicuramente
l’archetipica Bestia, il giovane maledetto dall’incantesimo del
vecchio stregone. L’incantesimo non è letterale, ma metaforico, la
maledizione del Dark Side. È stato manipolato e torturato
dall’infanzia, senza mai avere la possibilità di vivere una vita
normale. Possiede addirittura una sua versione della famosa rosa,
ovvero l’elmetto del nonno. Ci parla, confida le sue paure più
profonde, prega affinché possa mostrargli la via del Lato Oscuro.

Fisicamente,
è un esempio interessante di bestia. Si ammanta strato dopo strato
di nero, tiene nascosti anche il collo, viso e voce naturale,
celando qualsiasi tratto che possa farlo sembrare umano, tutto ciò
che lo rende Ben Solo. Non è una bestia che vuol diventare uomo, ma
un uomo che sceglie di diventare una bestia, sia
esternamente che attraverso le sue azioni. La
sua personale maledizione è tanto auto-inflitta quanto causata
dall’influenza negativa di un burattinaio.

Come
in tutti i casi “bestiali”, Ren è la creazione della sua
personale storia e di tutti i suoi peccati. Accettare ciò che Kylo
Ren rappresenta nell’universo di Guerre Stellari è quintessenziale
per comprendere il suo futuro, il futuro con Rey, la
Bella della sua Bestia. Ovviamente Ren non è come qualsiasi altro
cattivo di Star Wars, non è un Darth Maul o un Conte Dooku, non è
neanche un Darth Vader
. Lui è qualcosa di nuovo, un amalgama di
tropi contraddittori
che insieme non dovrebbero funzionare, ma, in maniera innata, lo
fanno. È
un uomo stoico e un bambino solo, la bestia e il principe, il
cavaliere e il drago, l’oscurità e la luce. È il discendente di
Anakin e Padmè, il figlio di Han Solo e Leia Organa, il nipote di
Luke Skywalker, è il lascito di due trilogie e sei film. Kylo Ren è
la contraddizione ambulante contenuta nell’ultimo Skywalker. Tutto
ciò non sarebbe valido se non fosse il personaggio più importante
di questa trilogia sequel.
La sua caratterizzazione e il suo ruolo
nella narrativa lo rendono il mostro peccaminoso che sta per essere
sedotto dalla luce della Bella (“Con la grazia del tuo
addestramento, non verrò sedotto
” dice a Snoke, come il nonno,
quando dice a Palpatine “non c’è nessun conflitto”, in realtà
l’amore per il figlio lo stava già rendendo redimibile).

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FINE PARTE II

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