Not so my lord; I am too much i’ the Sun.

Metafore
amletiche, presagi, assonanze e redenzione nella trilogia sequel

Oggi vi cito forse l’Opera
teatrale più conosciuta ed eseguita nel mondo. Vi state chiedendo il
perché? Semplicemente perché ne “Il risveglio della Forza” è
presente una delle metafore più utilizzate nella letteratura
inglese, in particolar modo ne “La tragedia di Amleto” di William
Shakespeare.

Conoscete tutti la trama?
Spero di sì. È molto drammatica e ripercorre la storia di questo
giovane Principe caduto in preda alla follia dopo aver scoperto che
il padre, anch’esso chiamato Amleto, è stato avvelenato ed ucciso
dallo zio, Claudio, che, di conseguenza prende il trono e sposa la
cognata, nonché madre del Principe, Gertrude.

Ma qual è il nesso tra “Il
risveglio della Forza” e Shakespeare?

In questa prima parte della
trilogia sequel, l’elemento di drammaticità è dato dal
personaggio di Kylo Ren, colui che lega tutte le trilogie, figlio di Han
e Leia, nipote di Padme e Anakin. Il suo fallimento e la sua
caratterizzazione sono gli ingredienti che mettono in moto personaggi
ed eventi. I motivi di questa sua tragica scelta sono ancora un
mistero, così come lo è la scelta di uccidere il padre. Come è
facile notare, Kylo Ren è forse il personaggio più in conflitto ed
in crisi con se stesso rispetto a tutti gli altri personaggi della
saga. Giovane, dannato dal lato oscuro, spaventosamente mostruoso
nelle azioni ma anche vulnerabile. La sua solitudine, il suo
isolamento lo rendono molto patetico e nevrotico: da un lato, comanda
l’annientamento di un intero villaggio, dall’altro, percepisce il
suo stesso conflitto in Finn e lo lascia (stupidamente) andare. La
sua falsa figura genitoriale, Snoke, decide di mettere alla prova la
sua fedeltà al Primo Ordine, ordinandogli di affrontare il padre,
Han. “He means nothing to me”, dice del padre, mentre gli trema
la voce.

Ed è qui che vediamo Kylo Ren
in conflitto per la prima volta: parla ad un elmetto bruciato, invoca
una risposta ai suoi dilemmi, cerca qualcuno che gli tenda la mano e gli dia sicurezza emotiva. Vi ricorda per caso un famosissimo
soliloquio?

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                                                                                  (Concept art di Kylo Ren)

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Ma i riferimenti non finiscono
qui. Purtroppo questi cavilli si perdono nel doppiaggio, quindi vi
consiglio di rivedere il film in lingua originale, se vi è possibile
perché è una vera sciccheria.

Il patrigno di Amleto,
riconoscendo il cambiamento d’umore del nipote/figliastro causato
da questa psicosi, gli chiede: “Com’è che su di te son sempre
sospese tante nuvole?” (ovvero “perché sei sempre così
rannuvolato?
”), a cui lui risponde: “Tutt’altro, mio signore,
io sono troppo al sole
”. Qui Shakespeare gioca sull’omofonia
sun/son
(sole/figlio). In inglese, “to be in the sun” può
significare sia “stare a ciel sereno” (senza nuvole), sia “stare
sul lastrico” (materiale e morale), quindi è una chiara
frecciatina lanciata allo zio, usurpatore del trono e amante della
vedova madre.

Amleto sicuramente non si
capacita di avere questa nuova figura paterna, per lui è un’idea
orribile, cerca di mostrare le sue ragioni (e anche lo spettro del
padre) alla madre, nella sua camera- da cui Freud ha intuito in
Amleto un forte complesso edipico- ed è proprio per questo che i
suoi dubbi ed ambiguità lo portano alla psicosi, all’isolamento,
alla voglia di vendetta.

Come si collega questa
omofonia al film? Basta dare un’occhiata ai dialoghi in lingua
originale e alle simbologie.

Usa il potere del sole
(sun). Quando l’arma sarà carica, il sole viene prosciugato fino a
scomparire
” -Finn spiega il funzionamento della Starkiller Base.

Questa Morte Nera 2.0 non è
solamente un richiamo all’arma di distruzione di massa della
trilogia originale ma diviene uno strumento narrativo.

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“Cosa pensi di vedere?”

“Il volto di mio figlio
(son). Snoke ti sta usando per il suo potere, quando avrà ciò che
vuole, ti distruggerà”

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La descrizione della scena
padre/figlio è molto significativa, presa dalla sceneggiatura:

Ed in quel momento,
l’ultimo raggio di sole fluente dal portello di sicurezza svanisce.
Han sorride e afferra l’oscura arma, ma ormai la luce è andata via
e gli occhi di Kylo Ren sono avvolti nell’oscurità
”.

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(Da notare che il raggio di
luce che inizialmente illumina Ben e Han sulla passerella, parte da
Finn e Rey
)

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E poi, ecco che appare
l’elemento visivo più significativo. La base Starkiller si
trasforma in un vero e proprio sole
.

“Gli X-wings rombano verso
il cielo, mentre la musica si innalza. Il pianeta implode, la luce
solare contenuta emerge con grande forza
, mentre ci allontaniamo da
quella che era la Starkiller, diventiamo testimoni della RINASCITA
DEL SOLE
e la luce viene ripristinata in quest’angolo della
galassia
”.

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Quindi la rinascita del sole
equivale alla rinascita del figlio
? Per me, sì. Ed il più grande ed
elegante presagio di redenzione presente in questo film.

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