Caccia allo Jedi?

Cosa c’entra Hitchcock con Star Wars? Per Rian Johnson c’entra eccome, avendo dichiarato già qualche mese fa come la pellicola del maestro inglese è stata da inspirazione per Gli ultimi Jedi.

“Caccia al Ladro è stato un film importante da rivedere, per il lato romantico e la grandezza.”

Ed è per questo che anch’io l’ho rivisto.

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Caccia al ladro è un film del 1955 che ha come interpreti due grandi star dell’epoca come Cary Grant e Grace Kelly. Questo film è stato un grande successo al botteghino, nonostante fu criticato pesantemente perché “leggero” rispetto ad altre pellicole di Hitchcock. La trama è quella di una storia d’amore travestita da una caccia al criminale.

Il film gira attorno ad uno dei temi più cari ad Hitchcock, quello di un uomo innocente accusato di un reato, ma qui fa un passo oltre: nonostante ci siano degli elementi di suspance del film, non solo essi ad essere enfatizzati, ma è la tensione amorosa tra Cary Grant e Grace Kelly. Molti pensano che Hitchcock abbia fatto questo film come antidoto all’oscurità presente in alcuni suoi film precedenti come La finestra sul cortile e L’altro uomo.

Il titolo si ispira al detto “ci vuole un ladro per prenderne un’altro”. Ma chi è il rapinatore? John Robie, interpretato da Cary Grant, è un illustre ladro ormai ritiratosi, detto il Gatto. Quando una serie di furti di gioielli si verificano sulla Riviera (Costa Azzurra), lui è il primo indiziato. John non ha nessuna intenzione di essere accusato di qualcosa che non ha commesso e decide di smascherare chi si sta spacciando per lui. Nel tentativo di prendere l’impostore, John avvicina la ricca e facoltosa Jessie Stevens e sua figlia Frances, convinto che il ladro vorrà derubare la donna. Frances diventa la sua compagna di avventura e alla fine tra i due scoppierà la scintilla dell’amore…

Chi sono i protagonisti?

John, come detto, è un ladro ormai ritiratosi a vita privata. Non è particolarmente pentito di quello che ha fatto, ma ha regolato i conti con la giustizia servendo come pilota della resistenza francese durante la guerra. Non fa segreto del credere che in realtà tutte le persone rubano, anche se lo fanno sulle piccole somme di tutti i giorni e non su gioielli milionari. Ha una visione della vita molto schietta e pragmatica e all’inizio John sembra essere più interessato a prendere l’impostore che alla sua controparte, cosa che sottolinea i momenti di commedia tra i due.  Cary Grant aveva già 56 anni quando girò questo film e per questo risulterebbe troppo vecchio per il personaggio di Grace Kelly. La sua eleganza sofisticata e il suo spirito sono altresì perfetti per John e creano un personaggio intrigante, non completamente “buono” che è venuto a patti con i suoi crimini e per questo fa una vita agiata ma solitaria.

La giovane americana Frances è interpretata da Grace Kelly. Il suo personaggio è subito difficile da inquadrare: a volte è distaccata, a volte spiritosa, a volte glaciale, a volte bollente. Prende tutti alla sprovvista con questi aspetti diversi, per poi far emergere la sua vera natura: uno spirito indipendente che non può essere domato.

Durante il film Frances e John passano molto tempo insieme, dando vita a tanti momenti romantici. Lei lo salva anche per ben due volte dall’essere preso dalla polizia e dall’essere intrappolato. Frances spesso sembra essere la preda, ma in realtà è lei la predatrice, prendendo più volte l’iniziativa e mettendo alle strette John.

John cerca di prendere il ladro, ma alla fine è lui quello che viene preso, ma da Frances.

Frances infatti, nonostante la sua aria innocente, è una di quelle donne attratte da uomini dal passato pericoloso e che spesso non si possono avere. Anche se John è fin troppo grande per lei, si innamora lo stesso. E’ attratta dal pericolo, da qualcuno completamente diverso da lei, e quando lo incontra per la prima volta, Frances conosce già il suo segreto e questo le dà un certo potere su di lui. Hitchcock, come altri registi, ama la donna che fa cose imprevedibili per l’uomo giusto.

Il film è inoltre un sapiente mix di mistero e seduzione. Diversi sono i doppi sensi erotici e per questo venne anche criticato al tempo. Un esempio fra tutti è la scena in cui John e Frances sono nella camera buia e fuori i fuochi d’artificio cominciano ad esplodere, mentre dentro flirtano e si baciano indisturbati. Un accostamento scandaloso per l’epoca!

Come possiamo vedere questo film in chiave Reylo? Cosa possono avere in comune in personaggi?

Per
prima cosa, John e Frances oltre ad avere una differenza d’età, hanno
anche due estrazioni sociali diametralmente opposte. Proprio come Rey e
Kylo.

John è un uomo che fa fatto delle scelte discutibili nella
propria vita, non ne è fiero, ma non le ripudia e se ne prende tutte le responsabilità.
Dimostra di essere piuttosto egoista, almeno all’inizio, perché gli
importa principalmente dei gioielli e di sé stesso e per questo non ha
nessuna remora a mentire o ad approfittarsi un poco di Frances.

Con
un po’ di immaginazione possiamo intravedere dei tratti in comune con
Kylo: il passato turbolento, il crimine, l’impegno assoluto verso
l’obiettivo che vuole ottenere. Un obiettivo per cui è disposto a fare
tutto e che non lo fa accorgere di essere davanti ad una sfida più
grande. Si può immaginare che la mappa, o la spada laser di
Anakin, siano per Kylo quello che per John sono i gioielli e il ladro da
prendere: un raggiungimento di un successo personale per cui
l’importante è portare a termine la missione.

C’è una scena nella
camera d’albergo, durante i fuochi d’artificio, estremamente evocativa
dal punto di vista cinematografico. Essa ha un uso del chiaroscuro
importantissimo: il viso di Grace Kelly mentre parla è completamente in
ombra e solo la sua collana spicca nella luce. Questo focalizza
l’attenzione dello spettatore: il vero enigma, il vero oggetto del
desiderio è Frances e non i gioielli. Questa è la prima volta che John
se ne rende conto.

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Può essere parallelo a come Kylo si accorge, nel suo cercare di impossessarsi della mappa o della spada laser, che il vero tesoro non è quello che cerca ma è Rey stessa.

Una convinzione che si ha quando Kylo sembra vedere davvero per la prima volta Rey quando accende l’arma.

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Come Frances nel corso del film “ruba” a John l’attenzione che prima era volta solo a trovare il ladro, così Rey “ruba” a Kylo l’attenzione che prima era solo per la mappa. Quando John se ne accorge è troppo tardi, Frances le ha già preso il cuore. Anche per Kylo in un certo senso potrebbe essere così: prima voleva solo la mappa, ma successivamente vuole anche Rey.

Frances, a differenza di Rey, è una ragazza di buona famiglia che vive in modo agiato. Però, come Rey, quella non è la sua vita e non la rappresenta. Lei è uno spirito libero e indomabile, che non è destinato a sposare di comodo qualche ricco petroliere. Così come Rey non è mai stata destinata ad invecchiare pulendo rottami su Jakku.

Frances è imprevedibile, quasi aggressiva e prende l’iniziativa come non dovrebbe fare una ragazza della sua estrazione sociale. Non ha paura di stare accanto a John anche sapendo del suo passato criminale anzi, imprevedibilmente questo fa appello al suo spirito avventuroso e la fa avvicinare ancora di più. Certamente non si farebbe fatica a rivedere Rey in questa descrizione!

Cosa possiamo aspettarci in Gli ultimi Jedi, se prendiamo questo film come ideale?

Dato che l’incontro tra i due è già avvenuto ne Il Risveglio della Forza, ciò che manca ora a Rey e Kylo è una situazione che li possa mettere a stretto contatto. Una circostanza che, come in questo film, ha come scopo il raggiungimento di un obiettivo diverso per entrambi, ma che li obbliga in qualche modo a collaborare.

La testardaggine di Kylo nel perseguimento dei suoi obiettivi potrebbe non farlo accorgere all’inizio che in Rey c’è molto di più di quanto sembra. Intanto per Rey conoscere il passato di Kylo, grazie a Luke, può metterla in una posizione di vantaggio, che le può permettere di giocare bene le sue carte.

La loro interazione può essere davvero spumeggiante partendo dai loro caratteri fieri e imprevedibili. Rey però ha un’ innocenza, un’ingeniutà spiazzante, non ha paura di affrontarlo e dal canto suo Kylo potrebbe non vedere in lei una vera minaccia. Questo le permetterebbe di avvicinarsi tanto da comprendere le sue ragioni e, mentre lui è preso dai suoi obiettivi, fare breccia nel suo animo tormentato.

Non è difficile immaginare Kylo concentrato sulla sua missione tanto da non accorgersi di come Rey potrebbe entrargli sottopelle. O nella mente, come è più in voga nella galassia di Star Wars, con qualcosa che assomiglia al Legame nella Forza.

Se in più Rian avesse deciso di utilizzare, come Hitchcock, delle astute metafore per suggerire la tensione erotica tra i due, sicuramente farebbe felici quel pubblico un po’ più maturo che va a vedere i film della Disney.

Rian Johnson ha parlato come ispirazione per Gli ultimi Jedi anche di Cielo di fuoco (1949) e di Three Outlaw Samurai (1964) inedito in Italia. Seguiteci e ci sarà occasione di parlare anche di questi.

Commentate liberamente o, se avete l’occasione e un’ora e mezza libera, procuratevi Caccia al ladro e tornate su questo post! (consiglio la versione in inglese, dato che alcuni giochi di parole si perdono dell’edizione italiana)

Cosa ne pensate di questo film romantico declinato in salsa Star Wars?

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