Star Wars The Last Jedi – Extended Edition –  commento della Parte III e IV

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Questa parte del libro copre: Rey e Luke su Ach-to, Rose incontra Finn, Canto Bight, le prime due Force Connection, Poe e Holdo, Luke dà la prima lezione a Rey, Luke racconta a Rey di Ben Solo, scena tagliata nel villaggio delle Custodi.

Anche stavolta, per comodità, riassumo gli avvenimenti e il commento per personaggi.

FINN, POE  e ROSE

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Finn ha un solo obiettivo ed è quello di salvare Rey e evitare che lei raggiunga la Resistenza nella trappola in cui sono. Sa che Poe e gli altri non capirebbero la sua priorità, ma non ha mai fatto segreto che non è con loro per la causa, ma solo per Rey.

Sorvegliare i pod non è il lavoro di Rose. Lei è un ingegnere di volo e dovrebbe stare dentro un bombardiere, ma dato che la Resistenza non ha più, l’hanno rimbalzata lì.Poe è davvero pieno di sé: mentre stanno per dichiarare chi prenderà il comando dopo l’incidente a Leia pensa che potrebbe benissimo essere lui!
Rose è decisamente seccata di tutto questo parlare di Rey da parte di Finn. C’è una parte di gelosia perché sinceramente pensa cos’abbia di tanto speciale Rey per giustificare la cotta che sembra avere Finn. E una parte di profondo fastidio che nasce dal fatto che Finn (un eroe) pensa sia più importante Rey della Resistenza, una causa per cui sua sorella ha dato la vita.Maz si chiede, guardando Finn dopo tanto tempo, se ci avrebbe trovato ancora l’impazienza che vi aveva visto la prima volta. Così scopriamo che probabilmente, quando in Il Risveglio della Forza Maz diceva “puoi trovare gli stessi occhi in diverse persone” si riferiva a quello.

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Quando Poe chiede a Finn di dargli il trasmettitore di Rey, Finn non vuole perché pensa di mettere in pericolo Rey. Quando sia Poe che Rose gli dicono che c’è in ballo molto più che una singola vita e che salvare lei era anche salvare la Resistenza, alla fine cede. Ma lo fa controvoglia e non ne è convinto.

Nel casinò di Canto Bight, Rose è decisamente seccata del comportamento superficiale di Finn, soprattutto quando dice “Vorrei che Rey potesse vedere tutto questo”.

Rose gli ricorda che hanno un’importante missione da portare a termine e accusa Finn di struggersi per Rey, invece che concentrarsi, e gli chiede come una singola persona possa essere più importante della causa della Resistenza.

Finn le risponde che ha passato la vita a combattere per la causa del Primo Ordine e ora invece ha una persona vera a cui tenere e per cui combattere.

Rose gli chiede se quando Rey tornerà sarà come una Jedi, con tanto di kimono marrone e treccina.

Finn lo esclude e dice che Rey sarà sempre Rey.

Ma Rose insiste nel fatto che Rey ha una sua strada da percorrere e che anche Finn, a sua volta, deve trovare la sua strada. Finn sarcasticamente la ringrazia per la perla di saggezza e risponde imperterrito che Rey non tornerà cambiata.

Quest’ultima parte riguardante Finn e Rose dà una luce leggermente diversa rispetto a quella vista nel film. Finn viene descritto come un uomo ancora abbastanza immaturo, tutto preso a salvare sé stesso e l’unica cosa che gli interessa: Rey.

Sia Poe che Rose cercano di fargli capire che deve guardare oltre le singole persone, anche se è normale cercare di rimanere attaccato a qualcosa di vero quando ai fatto parte di una setta per tutta la vita. Rose è gelosa di Rey, ma solo in piccola parte perché è interessata a Finn, ma sopratutto perché non accetta questa dedizione che sembra valere di più di tutti loro e della causa per cui è morta la sorella. Rose, col commento su Rey e come tornerà cambiata, vuole dire a Finn che si cresce e si cambia…e che lo deve fare anche lui!

Meno male che già sappiamo che nel finale Finn capisce che non è giusto pensare in modo così egoistico e il cuo personaggio prede più consapevolezza.

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REY, LUKE e KYLO REN

Luke riserva a Rey un’accoglienza ancora più fredda di quanto vista nel film. Rey lo segue d’appertutto e un po’ per noia un po’ per cercare di attirare la sua attenzione, gli racconta la storia della sua vita mentre gli va dietro. ^___^ Rey la prende con molta filosofia e buon umore mentre insiste con Luke fino a fargli spiccicare due parole.

Quando lei sente l’albero uneti chiamarla, dice di sentirlo non come una minaccia (come la spada laser su Takodana) ma come il suono di una promessa che stava per essere mantenuta.

Dentro la biblioteca Jedi nominano anche i titoli di due testi: Aionomica e Rammahgon.

La conversazione con Luke nell’albero è un po’ più lunga e è interessante il fatto che Luke chiede a Rey non solo chi è ma “Perchè hanno mandato te? Che c’è di speciale in te? Hai dei discendenti Jedi? Sei nobile?” Quando Rey risponde che è un’orfana, Luke risponde “Questo è il mio incubo! Un centinaio di ragazzini qualunque che arrivano qui sperando di essere i Prescelti Qualchecosa e che vogliono sapere come sollevare pietre”

Un’altra cosa che Luke dice a Rey, oltre a voler morire sull’isola, è anche l’intenzione di bruciare la libreria per cancellare definitivamente tutto dei Jedi. E’ quindi premeditato l’appiccare il fuoco all’albero!

Luke che entra nel Falcon è un momento carico di ricordi. Egli ricorda sopratutto come quella sia stata la nave che l’ha portato via da Tatooine e che gli ha cambiato la vita.

Così come quella nave ha segnato il suo destino, l’ha fatto anche con quello di Rey e forse è questo quello che gli fa cambiare idea su Rey e gli fa decidere di aiutarla.

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Durante il primo force connection, Rey si sveglia sentendo qualcosa che gli punzecchia e gli tira la guancia: è il droide che sta ricucendo il viso di Kylo Ren.

Quando Kylo Ren capisce che non è una force projection, si rivolge a Rey come uno studente che cerca di comprendere un interessante problema e che vuole la sua collaborazione per risolverlo, cosa che fa infuriare la ragazza!

Rey pensa di dire subito a Luke della connessione, ma qualcosa le dice che sarebbe un errore.

Mentre segue Luke al tempio Jedi, Rey riflette su Kylo e l’incontro su Takodana. Ricorda come lui abbia visto nella sua testa molto più di quanto lei avesse voluto che chiunque sapesse sul suo conto. In particolare:

“La disperata convinzione che il suo abbandono su Jakku fosse un errore o la conseguenza  di una grave necessità e che tutto si sarebbe messo a posto col ritorno della sua famiglia, se solo avesse avuto la pazienza di aspettarli. Il terrore e la disperazione che si stava solo illudendo e che sarebbe finita come ossa anonime nella sabbia.”

Ma mentre Kylo aveva guardato tra le speranze e le paure, qualcosa era cambiato e in qualche modo lui le aveva rivelato la sua stessa mente.

Rey si era ritrovata nella sua testa e aveva visto la sua rabbia come una tempesta, e il suo odio e il suo desiderio di dominare e umiliare chi gli aveva fatto del male. Aveva sentito però anche il dolore e la sua solitudine. E la paura che non sarebbe stato mai forte come Darth Vader “il fantasma che tormentava i suoi sogni”

Quando Kylo si era ritirato dalla testa di Rey, per lei non era ancora terminata la connessione. E aveva visto molto, molto di più. In qualche modo, quasi a livello istintivo sapeva come accedere a poteri che Kylo aveva, anche se non li capiva. Era come se il suo addestramento fosse diventato il suo, aprendo e spalancando porte dopo porte nella sua mente.

Durante la seconda force connection, Rey vede Kylo sulla scogliera davanti a sé. Si sente sicura perché lui non è realmente lì e glielo dice chiaramente. Ma quando lui si avvicina, Rey si chiede se gli sarebbe entrato nella mente come su Takodana o se si potevano davvero toccare anche a galassie di distanza.

Quando lei gli dice “Sei un mostro”  vede il dolore riempire i suoi occhi. Il dolore e il conflitto. “Sì, lo sono” gli risponde lui, ma nella sua voce non c’era nessuna minaccia, ma solo tormento.

In questa parte del libro, anche se manca l’introspezione di Kylo, veniamo a conoscenza di molti particolari della scena dell’interrogatorio de Il Risveglio della Forza.

Prima di tutto la “disperata convinzione” di quello che Rey pensa sia successo alla propria famiglia. E’ già una mezza ammissione che tutta questa storia dell’abbandono è in realtà una fantasia costruita da anni e anni per sopportare il dolore della verità.

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Quello che veniamo a sapere di Kylo è ancora più interessante! Sono davvero rimasta sorpresa dalla frase “il fantasma che tormentava i suoi sogni” in riferimento al nonno. Mi convinco ancora di più che tutta questa fascinazione con Darth Vader non sia al 100% farina del sacco di Kylo, ma parte di un elaborato modo escogitato  da Snoke per manipolarlo.

Perché dovrebbe “tormentarlo” se, in teoria, lo vede come un modello a cui aspirare?

Forse, come Rey, anche Kylo si è costruito questa fantasia sul diventare come Darth Vader per nascondere il dolore e l’umiliazione della sua condizione…

Un’altra cosa interessante è la conferma che gran parte delle abilità di Rey sono state assorbite dalla ragazza proprio dalla testa di Kylo. E’ per questo che su Starkiller usa il condizionamento mentale sull’assaltatore. E’ per questo che è anche in grado di combattere ad armi pari contro Kylo nella foresta.

(Non posso fare a meno di ricordare come in Matrix vengono uplodati della mente di Neo tutto quello che gli può servire…dal kung-fu, al pilotare un elicottero. ^___^ Rey è come l’eletto!)

L’unica introspezione che ci viene concessa di Kylo è vista dagli occhi di Rey. Sono il tormento e il dolore (ancora, come nell’interrogatorio) di un’anima sola e dilaniata…

Quanta tristezza c’è nell’ammettere di essere un mostro? Povero Kylo!

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La novità di questa parte del libro è una delle scene tagliate del film: l’attacco al villaggio delle custodi.

Dopo la conversazione nel tempio a cui assistiamo anche nel film, in cui Luke le spiega i peccati dei Jedi e Rey gli chiede aiuto per sé, lui le dice “Non so cos’è più pericoloso: il pupillo che vuole distruggermi o quello che vuole diventare come me.”

Rey, senza più nulla da dire, torna sulla pietra della meditazione e da lì vede sei navi che si dirigono al villaggio delle Custodi. Luke le dice che sono “vicini” che una volta al mese “saccheggiano” il villaggio. Rey vuole correre in soccorso e spera che lui vada con lei, ma Luke le dice che se intervengono, il mese successivo sarebbero arrivati più numerosi e bellicosi, e lei ci sarebbe stata a difenderle ancora?

Luke le dice che i libri Jedi le direbbero che la cosa giusta da fare è non intervenire, perché bisogna farlo solo quando si può mantenere un equilibrio, anche se questo vuol dire lasciare che a qualcuno venga fatto del male. Rey ovviamente non vuole ascoltare e corre verso il villaggio.

Rey è furiosa e non capisce come fa Luke a stare lì e non fare niente.

Quando fa irruzione nel villaggio, la scena che si trova davanti non è quella che si aspetta: tavole imbandite, musica e balli. Ha appena interrotto una festa e i vicini “saccheggiatori” non sono altro che i maschi delle custodi!
I festanti la accolgono in giubilo e Rey non può fare altro che salutarli con la spada laser accesa. Con suo grande imbarazzo vede che R2-D2 e Chewbacca stavano partecipando alla festa.

Quando Luke arriva, Rey gli chiede se le ha fatto uno scherzo, ma l’uomo si giustifica solo dicendo che è andata via correndo troppo veloce. Luke invita Rey a ballare al party.

Rey però è ancora risentita e gli dice che pensava fossero davvero in pericolo e che voleva fare qualcosa per aiutarle!

Luke le risponde “Ecco di cosa ha bisogno la resistenza, non di antiquati miti fallimentari.”E le chiede se ha capito.

Rey è ancora furiosa e risponde che l’unica cosa che sa è che i suoi amici stanno soffrendo. Che lei ha creduto nella leggenda di Luke Skywalker. E aveva sbagliato a farlo.

Questa è una scena fatta per allontanare ancora di più Luke da quello che Rey pensa di lui e dei Jedi. Probabilmente questa è la goccia che fa traboccare il vaso per la ragazza e possiamo dire che è la famosa “terza lezione” di cui parla all’inizio Luke.

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