Specchio, specchio delle mie brame, come sta il fandom più impossibile del reame?

Questo è un post un po’ lungo e ringrazio in anticipo chi arriverà fino in fondo. Spazia dal flop di Solo, alle critiche a Gli Ultimi Jedi, agli attacchi al cast, ai fanboys. Vado molto sul politico per cui se non vi piace, scrollate oltre.

(purtroppo credo che il “continua a leggere”, anche se l’ho messo, non funzioni sul cellulare…)

Per giorni sono stata in bilico tra il pubblicare o no un post sul flop di Solo. (in realtà non so neanche se dovrei pubblicare questo). Ho ben due bozze di un post che non ne vuole proprio sapere di trovare un senso compiuto, perché tutte le volte che arrivo a dover parlare dei fans, mi blocco irrimediabilmente. Quello che è successo nelle ultime settimane nei social mi hanno creato vero un corto circuito.

Penso che chi di noi legge notizie da siti e/o fonti considerate affidabili, sa che la colpa maggiore del deludente risultato di Solo è stata attribuita in parte alla scelta del periodo di uscita, ma sopratutto da una promozione davvero scadente. In particolare, gli analisti incaricati puntano il dito sul fatto che Disney ha floppato nel vendere Alden Ehrenreich come Han Solo. Per rendere meglio l’idea è stato fatto il paragone con la promozione di Rogue One:

“Il teaser di Rogue One è uscito 247 giorni prima del film, dando il via a un lunghissimo hype. I primi 35 secondi del teaser erano esclusivamente su Felicity Jones nei panni di Jyn Erso, vendendola come nuova eroina del franchise. La seconda parte del teaser ha l’Impero e il voice over di Forest Whitaker, per poi chiudersi ancora con Jyn Erso. Un teaser che gridava “EPICO” al pubblico. Il teaser di Solo è arrivato solo 108 giorni prima dell’uscita e per questo il film ha avuto un periodo di hype molto più corto. Il dipartimento di marketing della Disney aveva un solo compito: vendere Alden Ehrenreich come Han Solo (un ruolo che ha ricoperto in modo molto credibile). Il teaser aveva solo 10 secondi in cui si vedeva chiaramente la faccia di Alden Ehrenreich, il che non è abbastanza per le nostre analisi. Il marketing di Solo non è partito fino ad un mese prima dell’uscita del film e semplicemente è stato un periodo tempo troppo corto per un film di un così grande franchise.”

Il rapporto degli analisti agli investitori Disney fa anche riferimento al fermento che c’è nel fandom:

“Mentre la critica ha acclamato Gli ultimi Jedi (91% su Rotten Tomatoes), il pubblico è rimasto diviso.Tuttavia se il franchise è sopravvissuto a La minaccia fantasma e L’attacco dei Cloni, facciamo fatica a credere che Gli Ultimi Jedi possa aver fatto così tanti danni.”

Davvero dietro il flop di Solo c’è questo boicottaggio di massa di fans arrabbiati con Gli Ultimi Jedi? E’ credibile che nel mondo milioni e milioni di persone hanno deciso di non andare al cinema per “punire” il film precedente della saga principale? Anche se non si può giudicare tutto dal punto di vista dei soldi, è anche vero che tendo a credere più a chi fa analisi con criterio e rivolte a persone che investono milioni e milioni di dollari che a petizioni e boicottaggi on-line lanciati da fans.

Ricordate la petizione on-line per rimuovere Gli ultimi Jedi dal canone di Star Wars? Se non ve la ricordate è questa. In 105 mila hanno firmato e continuano a farlo come pecoroni senza curarsi di leggere l’aggiornamento che ha scritto l’autore stesso qualche giorno dopo.

Per chi non ha voglia di andare a leggere, il sunto è che l’autore aveva fatto un incidente d’auto e quando ha pubblicato la petizione era sotto pesanti farmaci e preoccupato economicamente per l’operazione che aveva bisogno di fare. Frustrato, ha pubblicato sia la petizione che una raccolta fondi per la sua operazione e si è stupito che solo la petizione ha avuto successo, mentre la raccolta fondi invece no. L’autore, amareggiato, conclude con l’invito a partecipare a petizioni e raccolte fondi davvero importanti e che possono cambiare la vita a delle persone, invece che inutilità del genere.

Se pensiamo a quanto ignorante (ma arrogante) è una parte di questo fandom, a quanto insignificante dovrebbe essere, sembra incredibile pensare ai pesanti attacchi a Gli Ultimi Jedi, ai suoi attori, produttori, al regista etc… Kelly Marie Tran ad esempio è solo l’ultima di una lunga serie di persone che lavorano all’interno di Star Wars vessate continuamente, lapidate sulla pubblica piazza dei social.

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

Questo diceva il grande Umberto Eco nel 2015 all’Università di Torino, nella semplicità della sua saggezza.

E la triste verità è che internet è diventato la cassa di risonanza mondiale questi imbecilli, violenti, e prepotenti.

Come ho già scritto in una risposta qualche giorno fa, tutto questo è lo specchio della nostra realtà sociale. In un momento storico che vede le destre del mondo trovare nuovo terreno fertile, non è un caso che film progressisti come Gli Ultimi Jedi o come Solo, siano largamente criticati. Ma non pensate che sia un problema degli ultimi anni.

Questa frangia conservatrice di fanboys sono in attività da parecchio tempo e a seconda delle situazioni si sono schierati pro o contro grandi franchise.

Nell’estate del 2012 (oddio è già passato così tanto!) usciva l’ultimo capitolo dell’ acclamata saga di Nolan su Batman. Diverse analisi avevano sottolineato la morale reazionaria in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, proprio nel periodo turbolento che ha portato alle manifestazioni di Occupy Wall Street e alla protesta contro le diseguaglianze sociali.

“[ Batman ] È sempre stato un idolo curioso: qualcosa degno di aspirazione perché è carne e sangue; ma anche al di fuori di essa perché è un ricco ereditiero. Quindi non dovrebbe sorprendere che Il cavaliere oscuro – Il ritorno sostenga così saldamente lo status quo finanziario. Il film di Christopher Nolan indulge in molte chiacchiere sul divario tra il 99% e l’1%, ma è il primo ad essere demonizzato e le cui azioni rivoltanti richiedono un freno e il silenziamento.[ … ] Il cavaliere oscuro – Il ritorno è una visione audacemente capitalista, radicalmente conservatrice, che avanza la proposta seria e commovente che l’adempimento dei desideri dei ricchi, debba essere sostenuta se dicono che vogliono fare del bene.” (c’è anche un altro articolo che analizza anche il personaggio di Catwoman che potete leggere qui)

Così scriveva il The Guardian nel 2012. Il film come ben sappiamo ha avuto un’accoglienza positiva in tutto il mondo,(fortunatamente per motivi artistici) ma quando su Rotten Tomatoes è comparsa la prima vera critica negativa all’opera di Nolan. Indovinate cos’è successo? Il linciaggio mediatico da parte di frange di fanboys con tanto di minacce di morte al giornalista. La situazione è tristemente simile a quella capitata a Gli ultimi Jedi, ma in direzione totalmente opposta! In massa i fanboys hanno difeso il film e minacciato il critico, tanto che Rotten Tomatoes ha chiuso la possibilità di votare il film. (cosa che non ha fatto per TLJ). E non ci si deve stupire se i commenti politici sono del tipo “In altre parole un sostenitore di Obama non ha gradito i messaggi politici nel film?“

Moltissime volte si è detto di come si sovrappongono i fandom come Star Wars, Marvel, DC etc… e non mi stupirei per nulla se questo fosse il caso. Per quanto riguarda Gli ultimi Jedi, si è visto chiaramente come una gran parte delle critiche sono venute da quella frangia di destra al 99% americana. E’ un paese che ha eletto Trump dopotutto, un uomo che tutti abbiamo visto come si esprime nei social e che purtroppo dà un esempio da non sottovalutare. Non voglio dire che c’è una sovrapposizione perfetta tra chi ha apprezzato (o no) TLJ con l’appartenenza politica, ma è indiscusso che la violenza verbale di una parte di fans ha trovato visibilità e giustificazione grazie al clima politico/sociale amichevole su certe posizioni.

Anche se la difesa più usata alla fine è “ci fa schifo perché è un brutto film”, se poi si va a scavare c’è sempre la frasetta che indica un fondo di misoginia, razzismo, omofobia e tanto altro.

Per quello che riguarda Solo, ho letto anche qui diversi commenti che criticavano come si è “voluto inculcare un certo tipo di messaggi” attraverso la pansessualità di Lando e la propaganda di sinistra per l’uguaglianza dei diritti di L3. Anche in questo caso, sono evidentemente messaggi troppo progressisti e liberali per il pubblico bigotto e reazionario dei fanboys. Una ragione in più per boicottarlo dunque.

Se sommiamo questo a come sono state prese di mira, a vari gradi, le donne che sono in prima fila nel franchise, il quadro che ne viene fuori è davvero preoccupante.

Il paradosso è che questi fanboys criticano il messaggio politico odierno di Star Wars, facendo orecchio da mercante su quelli del passato. Se si va a guardare i prequel con un occhio più distaccato, non si può non cogliere qua e là messaggi non proprio da elogiare.

Per quanto non potrò mai smettere di ringraziare Lucas per questa saga, è imbarazzante vedere lo stereotipo negativo dell’ebreo che è Watto: il naso grosso e adunco, il piacere a mercanteggiare, l’avidità e l’amore per i soldi. Così come non è esente da critiche la raffigurazione filo razzista di tutti i Gungan con la ridicolizzazione dell’ispanico che parla male l’inglese, simpatico e servile, clandestino e ghettizzato sul suo stesso pianeta d’origine, che però non si tira indietro quando deve fare da manovalanza. Per non parlare della fine ingloriosa di Padmé con la sua morte per “mancanza di volontà di vivere” (che onestamente solo un uomo poteva concepire), completamente in antitesi con tutto quello dimostrato dal personaggio in tre film…ma si sa, la femmina è il sesso debole. Insomma, se proprio vogliamo scavare, di messaggi ce ne sono.

Evidentemente però questi luoghi comuni al negativo, questi stereotipi, sono messaggi più accettabili di quelli proposti nei nuovi film.

La libertà sessuale fa paura, la diversità fa paura.

La donna forte fa paura! (siamo ancora nella corrente del movimento #MeToo, non dimentichiamolo) L’uomo che mostra le proprie debolezze ancora di più, quindi non è un caso che i personaggi di Kylo e Luke abbiano pagato un prezzo alto in questa disputa.

Entrambi non sono la rappresentazione della virilità e della risolutezza che vorrebbero vedere i fanboys. Kylo è un ragazzo dilaniato dai dubbi, capace di piangere e di soffrire a volto scoperto. Sin dall’inizio non ha incontrato nessuna delle aspettative di potenza e virilità che si aspettavano. Luke, dal canto suo, è stata una delusione ancora più cocente. Un personaggio che durante i decenni di assenza è solo cresciuto in potenza nell’immaginario di tutti e che poi si è rivelato il contrario del bad-ass che volevano: un vecchio schiacciato dalle proprie colpe e insicurezze. (che poi vorrei ricordare che a parte le sue prodezze alla guida di un x-wing, la vittoria assoluta di Luke è stata quando ha deciso di gettare via la spada laser invece di combattere)

Davvero ci stupiamo se Gli Ultimi Jedi, Solo e le persone coinvolte sono diventate il bersaglio di questa gente? Cosa ci aspetta nel prossimo futuro?

Star Wars ha le spalle talmente economicamente grosse che trovo improbabile che un boicottaggio di fanboys ne decreti la fine cinematografica. Anche perché dimentichiamo che a tutto il grande pubblico e ai bambini non importa nulla di tutti questi discorsi politici. I bambini continueranno a non dare pace ai genitori, zii o nonni fino a che non li porteranno al cinema o a farsi comprare il giocattolo. Fortunatamente loro lo guardano ancora con l’innocenza e la voglia di divertirsi che dovremmo avere tutti. (che poi li sottovalutiamo, perché ok che sono bambini, ma mica sono scemi)

Davvero dobbiamo preoccuparci di un passo indietro per ritrovare il consenso dei fanboys? (onestamente se vorrebbe dire darla vinta a questa gente e far diventare Rey una specie di marionetta, allora affronto con gioia altri 20 anni di vuoto). Il fatto che la Kennedy abbia licenziato Trevorrow e che ha fatto tornare J.J. mi fa ben sperare.

Sebbene l’arte storicamente sia stata usata spesso come metodo di propaganda, è altrettanto vero che è stata ancora più spesso la voce portante del cambiamento. Kennedy, Abrams e Johnson hanno portato una ventata d’aria fresca nell’elite maschilista e stantia che era diventato l’immaginario di Star Wars. Abrams in particolare, ha plasmato una galassia più rappresentativa e più giusta come distribuzione di ruoli e di poteri. Si piegherà all’onda reazionaria e conservativa di quel fandom che non si sente più rappresentato da questi nuovi e più progressisti modelli?

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